Siamo tutti online! Anche senza volerlo. Con Gabriele Gobbo – 250

In questa puntata di FvgTech, Gabriele Gobbo spiega perché siamo tutti online anche quando crediamo di non esserlo e come gestire la propria presenza digitale involontaria.

Credi di non essere online perché non usi i social network o non hai un sito web? Ti sbagli. In questa puntata di FvgTech, Gabriele Gobbo, esperto del digitale, rivela una verità scomoda ma fondamentale: siamo tutti online, che ci piaccia o no.

Attraverso esempi concreti e situazioni quotidiane, la puntata dimostra come anche chi rifiuta categoricamente il digitale finisca inevitabilmente su internet. Un piccolo negozio che non vuole avere un sito web si ritrova comunque con una scheda Google automatica, recensioni non richieste e foto pubblicate dai clienti sui social. Un professionista che evita le piattaforme digitali scopre articoli di giornale online che parlano di lui, con commenti aperti al pubblico.

Gobbo analizza i meccanismi attraverso cui la nostra presenza digitale si crea anche senza il nostro consenso: dalle foto degli scontrini condivise per lamentarsi dei prezzi, agli screenshot dei messaggi privati che diventano virali, fino alle recensioni spontanee che possono fare o distruggere una reputazione.

La puntata affronta un concetto cruciale: su internet non esiste nulla di veramente privato. Anche un messaggio WhatsApp in un gruppo ristretto può trasformarsi in un contenuto pubblico attraverso screenshot e condivisioni. E una volta online, tutto rimane per sempre: internet non dimentica mai.

L’esperto fornisce strategie pratiche per scoprire la propria presenza digitale involontaria: dalle ricerche su Google del proprio nome, alla verifica sui principali social network, fino all’attivazione di notifiche automatiche per monitorare cosa si dice di noi online.

Un tema centrale è la differenza tra gestire attivamente la propria presenza digitale e subirla passivamente. Chi sceglie di non essere online lascia che altri parlino di lui senza controllo, rischiando di scoprire informazioni negative o imprecise solo quando è troppo tardi per intervenire.

La puntata evidenzia come il passaparola si sia trasformato: quello che una volta si diceva tra pochi amici in piazza, oggi viene scritto online raggiungendo potenzialmente migliaia di persone e rimanendo visibile per sempre.

Gobbo conclude con un consiglio fondamentale: la cyber igiene personale è essenziale, ma non basta. Bisogna monitorare attivamente la propria reputazione digitale e avere almeno una presenza minima online per poter intervenire quando necessario.

Un episodio essenziale per comprendere che nell’era digitale non esistono spettatori passivi: siamo tutti protagonisti di internet, volenti o nolenti.

Anche chi non usa i social network ha una presenza online: scopri come controllarla prima che sia troppo tardi.

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I contenuti della puntata non sono da intendersi come consulenza e sono a mero titolo esemplificativo.

 

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